L’intervista a Federica Rosati, Assessore al Lavoro e alle Politiche sociali del Comune di Scanzorosciate

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A margine della presentazione del progetto “Invecchiando si impara a vivere” del 30 settembre 2017, abbiamo intervistato Federica Rosati (nella foto), Assessore al Lavoro e alle Politiche sociali del Comune di Scanzorosciate. Le abbiamo posto tre domande, eccole con le sue risposte.

In base alla sua esperienza come Assessore al Lavoro, Politiche Sociali e Giovanili del Comune di Scanzorosciate, come vede la questione dell’invecchiamento sano, attivo e positivo nei nostri territori?

Non posso che considerarla positivamente. È indubbio che avere buone relazioni, continuare a ricoprire un ruolo all’interno della comunità, assumersi degli impegni e dedicarsi ad attività fisica, come nel caso dei Gruppi di cammino, contribuisca a mantenere “giovani” le persone nel corpo e nello spirito. Le Politiche sociali hanno il dovere di facilitare, stimolare e creare un tessuto sociale fatto di relazioni in cui ogni individuo possa essere riconosciuto come tale nella sua dignità, condividere le eventuali fragilità e prendersi cura reciprocamente di chi gli sta accanto.

L’impegno del suo Comune e, in particolare, l’esperienza dello Sportello Alzheimer rappresentano casi di studio positivi: ci li può raccontare? 

Lo Sportello Alzheimer comunale è nato nel 2013 per rispondere alle tante richieste di informazioni e aiuto avanzate dalle famiglie che purtroppo hanno dovuto fare i conti con l’Alzheimer.
Dopo circa un anno e mezzo dalla sua apertura, vista l’importanza dei numeri di affluenza da parte dei cittadini del Comune e non solo, l’amministrazione ha sentito la necessità di far evolvere lo Sportello e di lanciare un progetto 2.0 in cui lo Sportello non si limitasse più “solo” ad accogliere le persone ma che uscisse dalle sue mura per andare a incontrare la comunità e sensibilizzarla nei confronti di questa patologia. Siamo fermamente convinti che una comunità accogliente e formata, una comunità appunto amica della demenza, possa garantire anche ai malati di Alzheimer la loro dignità e continuare a garantirgli un ruolo, allontanando la solitudine.
È altrettanto indubbio che una comunità accogliente e formata possa rappresentare una risorsa per le famiglie dei malati. Dal 2015 a oggi sono state così organizzate diverse iniziative di sensibilizzazione che hanno sempre visto la numerosa ed entusiasta presenza dei cittadini ed è stato costituito un tavolo di lavoro Alzheimer a cui partecipano diverse realtà del territorio e non solo (Amministrazione comunale, Servizio sociale, Polizia locale, Ferb Onlus Gazzaniga, Ambulatorio comunale medici di assistenza primaria, Caffè sociale, RSA Fondazione Piccinelli, Associazione Volontari trasporto ammalati, Circolo pensionati Scanzorosciate, familiari di persone con demenza). Questo gruppo di lavoro ha coinvolto inoltre l’Istituto comprensivo, gli Alpini e le associazioni sportive. Infine, quest’anno è arrivato anche il riconoscimento da parte di Alzheimer Italia e Scanzorosciate può vantarsi di essere il terzo comune in Italia “Dementia Friendly community”.
Ma questo è solo l’inizio, non abbiamo nessuna intenzione né di fermarci né di accontentarci perché la strada è lunga e le cose da fare sono davvero molte. Il nostro sogno è quello di riuscire a creare una rete di relazioni importanti tale da poter dire che a Scanzorosciate la fragilità di uno è la fragilità di tutti.

Che cosa si aspetta, in concreto, dal progetto “Invecchiando si impara”?

La sinergia di politiche attive condivise con tutti i comuni aderenti e con i partner del progetto. “Invecchiando s’impara” ha la possibilità concreta di tracciare una strada che possa poi essere da esempio per altri progetti, anche rivolti ad altri temi di interesse sociale.

8 ottobre 2017, Gianluigi Bonanomi

 

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